AHMED BEN DHIAB A.B.D. PRODUCTION

BEN DHIAB AHMED

celebrazionefestival@alice.it 
 
 

Ahmed Ben Dhiab


La Fleur Méditerranéenne IL FIORE MEDITERRANEO. Mostra personale
pittura, grafica, libri d
artista, film darte

Museo Civico di Castano Primo 
Via Corio, Castano Primo [Mi]
  dal 6 al 14 aprile 2019
INAUGURAZIONE sabato 6 aprile ore 17 con performance In morte della sorella Raoudha’ con Ahmed Ben Dhiab, Rita Bonfiglio, Ruggero Tajé

Orari: sabato ore 17|19, domenica ore 10|12. Ingresso libero  
 
Curatrice Francesca Limoli Celebrazione Festival Production

 
Città di Castano Primo
Assessorato alla Cultura

Con il patrocinio di
Nano Production
LHarmattan, Parigi
Ecoistituto della valle del Ticino
Polo Culturale del Castanese 
 Festival Cinema Africano Asia America Latina, Milano
Area N.O., Firenze
Centru Culturale Voce, Corsica | Francia

Pro Loco di Castano Primo

Media partner
Quotidiano Nazionale Il Giorno, Italia
Kapitalis, Tunisia

 

Sopra: Villa Rusconi, sede del Comune. Sotto: entrata del Museo Civico di Castano Primo, a lato di Villa Rusconi 
 

 
PRESENTAZIONE DELL’EVENTO
 
‘Fiore Mediterraneo’ [o in francese, femminile, ‘La fleur Médirerranéenne’], una rosa di pitture, grafiche, libri d’artista e film dell’artista franco-tunisino, internazionalmente conosciuto, Ahmed Ben Dhiab, nomade tra Tunisi, Parigi e Milano, nella condivisione delle capitali e delle culture, e sempre con la sua anima tuffata nel turchese e nel rosso sangue di questo mare, interno, interiore come un’anima gettata tra le terre. Ahmed Ben Dhiab raduna qui, al Museo Civico di Castano Primo, alcuni frammenti della sua ricerca visuale tra pittura, grafica e film d’arte. Colori intensi, segni pittorici, visioni, volti, volti femminili, calligrafie, ali, forte angelicità, ali, attese, contese, deambulazioni nel sud profondo d’Europa, nel nord acceso d’Africa, attesi a un unico mare, che sprigiona la solarità della sua arte e l’esilio e il nomadismo del suo essere, in divenire per amore. Sì, per amore della giovane sorella Raoudha, morta nel 2017, a cui l’artista dedica questa mostra e i suoi ultimi versi poetici [‘Poèmes pour Raoudha’, Edizioni L’Harmattan, Parigi 2018]. Ahmed, nomade attraverso le sue molteplici arti, nomade nella sostanza dellincontro tra nord e sud, da oriente a occidente. La sua mano scava nella profondità per immergere lumanità nellUnica. Unica deriva dei continenti, per amore. Allontanarsi è avvicinarsi. Durante la mostra sarà proiettato il film di Ahmed Ben Dhiab ‘Le Nomade’, ritratto d’artista, un film che ci invita al viaggio nell’immaginario e nella creazione di Ahmed, che mescola con rigorosa eleganza e maestria la pittura, il canto, la musica, la poesia e lo spettacolo vivente, celebrando l’arte, la luce e la vita http://festivalcelebrazione-sda.wifeo.com/film-le-nomade-.php [film appena uscito in Francia, in DVD per le Edizioni L’Harmattan, Parigi 2019].
Esposizione-evento, in un atto d’amore il perimetro del Mediterraneo, di fronte alla grave crisi dell’area, alle guerre, alle tragedie, all’esodo. Si alza la voce dell’arte e dell’artista per proclamare il soffio della pace, il turgore della bellezza, l’incanto della sorellanza e della fraternità.
Il Mediterraneo è una realtà geografica di molti paesi, ma soprattutto uno degli alti luoghi dell’umanità, la culla della nostra cultura, dei nostri miti fondatori. Vivono sulle sue rive le lingue e gli alfabeti, l’Egitto dei faraoni, la civilizzazione greco-romana, l’ebraismo, il cristianesimo e l’islam... Siamo tutti in questa culla vertiginosa delle sue rive, una verità sulla quale si deve e si può fondare un’Alleanza di Civilizzazioni e trasformare le molteplici Identità dell’Essere in Identità del fare insieme... Trasformare l’Amore per il Potere - che è ormai presente ovunque - in Potere dell’Amore: per assicurare lo sviluppo condiviso e la pace non solo nel Grande Mediterraneo ma anche su scala planetaria.
‘Fiore Mediterraneo’, Ahmed Ben Dhiab è testimone e fattore vivente di questo atto alto di Unità. Il Museo Civico di Castano Primo crea con questa mostra la realtà di una possibile e viva condivisione tra culture diverse, sulle rive dello stesso mare, realizzando un evento unico di livello internazionale. 
Ahmed Ben Dhiab da molti anni contribuisce alla dinamica della vita culturale in Lombardia, nonché sul piano nazionale e internazionale. Fondatore e direttore artistico con Francesca Limoli del Festival internazionale della Musica e delle Arti ‘Celebrazione’ dal 1998 [http://festivalcelebrazione-sda.wifeo.com]... Un Festival nato proprio a Castano Primo e da lì irradiato, azione vivente, atto di apertura, appuntamento di scoperta di tutte le espressioni artistiche: canto, musica, danza, poesia, teatro, video, performance, arti visuali… Più di duecento artisti invitati, provenienti dai cinque continenti, creatrici e creatori del Mediterraneo, d’Europa, d’Africa, d’Oriente, d’Asia e Americhe... Un Festival che ha trasformato la Città di Castano Primo in un laboratorio di produzione culturale d’arte contemporanea [come scrive Marino Pessina su Il Giorno].
 
La Curatrice Francesca Limoli 

 
AHMED BEN DHIAB


NOTA BIOGRAFICA 
Ahmed Ben Dhiab nasce a Tunisi e vive tra Parigi e l’Italia. Porta in lui tutte le arti del possibile, dalla pittura al canto, dalla regia alla musica, alla poesia. Ne ha fatto la sua respirazione integrale, rivisitata dal mistero. Direttore artistico del Festival internazionale «Celebrazione» in Italia dal 1998. Consigliere, direttore artistico e collaboratore presso diverse Istituzioni Culturali internazionali in Europa. All’età di cinque anni inizia a dipingere, scoprendo il Museo Nazionale del Bardo a Tunisi. Pittore restauratore della Grande Moschea di Kairouan in Tunisia. Professore d’arte. Importante discografia consacrata alla poesia mistica araba. Dal 1974, esposizioni di pittura in Europa, Francia, Italia, Paesi Bassi, Messico, Brasile, Stati Uniti... [opere in collezioni pubbliche e private]. Tra le mostre si ricordano: Centre George Pompidou a Parigi, Biblioteca Nazionale di Firenze, Arcos da Lapa a Rio de Janeiro, 6 M.I.P. - antico tempio di Santa Teresa a Città del Messico, University of South Florida a Tampa [Stati Uniti], Palazzo della Ragione a Verona, con la Fondazione Luciano Benetton: Museo Carlo Bilotti di Villa Borghese a Roma, Biennale di Venezia, Palazzo delle Nazioni Unite di New York, etc. Numerose pubblicazioni di libri di poesia, cataloghi di pittura, libri d’arte e libri d’artista... Suo ultimo libro di poesia e grafica: «Poèmes pour Raoudha» Edizioni L’Harmattan, Parigi 2018. Autore e regista del fim «Le Nomade», sul proprio percorso artistico, edito a Parigi in DVD per le Edizioni L’Harmattan nel 2019. Ben Dhiab si produce nei più prestigiosi eventi e festival attraverso il mondo.
Sito dell’Artista: 
http://bendhiab-peinture.wifeo.com
 

TESTI CRITICI

Geniale artista franco-tunisino, insieme pittore, poeta, regista, compositore e cantante, la sua arte titilla tutti i profumi, le melodie, ma anche le urla di questa immensa cultura che abbraccia l’Occirente [termine che sintetizza l’Oriente e l’Occidente, caro al saggista e poeta Jalel El Gharbi]. Ahmed Ben Dhiab è in effetti proprio un figlio di questo melting pot transcontinentale millenario che unisce l’Alhambra di Granada ai Buddha di Bamiyan via Canzoniere, I Miserabili e i Diritti dell’uomo, che i barbari della storia, della politica, della guerra e degli integralismi religiosi non sono mai riusciti a soffocare.   
  
Giulio-Enrico Pisani
scrittore e critico d’arte, Lussemburgo 


Come il soffio che trasporta il derviscio rotante in uno slancio irreprimibile, la voce profonda, riconoscibile di Ahmed genera vibrazioni all’unisono con la mano che scrive, dipinge, disegna. (...) La sua appartenenza prima ad una sorgente che egli designa e vive come sacra, quella del sufismo, determina il suo cammino solitario. Cammina, ispirato, guidato dalla voce interiore d’un canto che lo abita e che restituisce in un’opera contemporanea dalle referenze culturali arcaiche e nondimeno viventi. (...) L’artista contemporaneo, non esce dal nulla, nasce con la sua mitologia, la sua memoria, fa il suo apprendistato e a poco a poco svela, svelandosi a sé stesso, una parte del segreto dell’esistenza presente e a venire. Più che chiunque altro Ahmed naviga tra ciò che è conosciuto e ciò che è da apprendere. (...) Bagdad, una città nel cuore. Bagdad cantata da Ahmed Ben Dhiab (...) sempre per le vie dell’arte, raggiungendo le voci di Rûmi (...). La voce di Farid Al-Din-Attar i cui uccelli attraversano a volte la tela. Poesia dell’amore divino che illumina ogni amore.
 
Nicole de Pontcharra
scrittrice e critica d’arte, Francia


Le pitture parlano di sé stesse: hanno quasi sempre per fondo un’intensa materialità, qualcosa che assomiglia a un muro sul quale appaiono differenti segni e simboli, reminiscenze culturali e componenti della lingua plastica dell’artista. Schemi geometrici, tratti di scrittura, note di musica, questi segni potrebbero anche essere dei graffiti, persino delle figure aeree, eteree [e forse angeliche], o ancora le note di un allievo dell’universo consegnate su un quaderno murale dalle pagine infinite.
 
Démosthène Davvetas 
critico d’arte, Grecia
 



Sito ufficiale di Ahmed Ben Dhiab

Evento a cura di e Ufficio Stampa
Celebrazione Festival Internazionale Production
 
 
 
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